martedì 3 febbraio 2015

De profundis per la sanità feltrina?


25 gennaio 2012 alle ore 17.17

E' in corso un attacco massiccio contro l'ULSS di Feltre. 
Pare che per salvare la sanità della montagna veneta non ci sia altro da fare che costituire una unica ULSS provinciale con sede a Belluno, un'ULSS gigantesca, spropositata, di sessantanove comuni, estesa per ben 3.678 km² e abitata da circa 213.500 persone, più o meno sparpagliate fra le valli e le vallate.

L'attacco viene dai media locali, viene dai sostenitori del risparmio sulla sanità (si vede che per loro è meglio risparmiare sulla salute che sulle rotonde stradali); l'attacco viene da chi vuole avocare tutta la sanità provinciale all'ULSS numero 1 (che ovviamente fa rima con Belluno).


L’U.L.S.S. n. 1 fu costituita dalla L.R. 14/9/1994 n. 56 (con decorrenza effettiva dal 1 gennaio 1995) accorpando le tre Unità precedenti: l'ULSS n. 1 del Cadore con sede a Pieve di Cadore, la  n. 2 Agordina con sede ad Agordo e la n. 3 detta “Bellunese - Alpago - Zoldano” con sede a Belluno. 
A distanza di meno di vent'anni come stanno le zone del Cadore e dell'Agordino in fatto di sanità? Sono soddisfatti i cittadini? Sono migliorati i servizi? E l'ULSS di Belluno è a posto coi suoi conti? Gode davvero di ottima salute?

Stando alle teorie degli unificatori oggi Feltre dovrebbe invidiare la prosperità di quelle zone, l'efficienza dei servizi, l'efficacia degli interventi. E l'Ulss di Belluno dovrebbe apparire forte e inossidabile. Ma allora perché i cadorini e gli agordini vanno  protestando a Venezia? Ma allora perché Belluno dovrebbe aver bisogno dell'Ulss feltrina per stare in piedi?

Dispiace forse a costoro che Feltre ancora non goda appieno dello status vantaggioso di accorpati

Io credo che i fatti abbiano ormai ampiamente dimostrato che cosa voglia dire nella concreta realtà 'unificazione delle ULSS': altro non è che un danno per tutti. 
Ora, può anche darsi che chi propugna la chiusura dell'ULSS di Feltre abbia in mente di salvare Belluno da certi suoi disagi scaricandoli sul Feltrino, ma è più che legittimo dubitare che pensi seriamente al bene dei feltrini e dei bellunesi stessi.


Se ne ricordino bene i feltrini quando sarà loro chiesto, come sempre, di dichiararsi uniti a questa napoleonica provincia di Belluno. Si ricordino che da Belluno s'è alzata più di una voce per chiedere il trasferimento della sede universitaria da Feltre a quella città, coi risultati che poi si sono visti. Si ricordino che da Belluno s'è alzata più di una voce per chiedere la fine della Ulss feltrina.


Chi crede che questa terra debba poter diventare un giorno una provincia dolomitica autonoma sappia fin da subito che ragionare in termini di castrazione del Feltrino, al fine di difendere a priori i vantaggi del capoluogo, è minare la basi stesse di ogni futura concordia. La concordia, infatti, non si costruisce mai coi soprusi. Né è giusto e corretto scaricare ogni frustrazione di un capoluogo sui territori della sua provincia.

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