giovedì 5 febbraio 2015

ULSS unica no (neppure a Feltre)

Rispondo a Giacomo Deon, presidente di Confartigianato Belluno, che dalla pagina web di Bellunopress-Dolomiti propone l'unificazione delle ULSS di Feltre e di Belluno, la cui sede amministrativa egli concederebbe a Feltre.

Egregio presidente, 
Lei metterebbe a Feltre la sede dell'ULSS unica provinciale, bontà sua, ma che cosa cambierebbe infine per la sanità reale, per i servizi sociosanitari ai cittadini? I difetti congeniti e inevitabili dell'ULSS unica non sarebbero forse gli stessi, non si avrebbe forse una graduale diminuzione dei servizi nel Feltrino, e una saturazione di quelli del Bellunese con file inusitate, e una crescente marginalizzazione del Cadore e dell'Agordino?

Perchè prevedere un calo qualitativo e quantitativo dei servizi?

Perchè è questo che ci ha mostrato l'annessione già avvanuta delle ULSS del Cadore e dell'Agordino a quella bellunese. E perchè è questo il vero risparmio che si vorrebbe raggiungere, e non certo la diminuzione di qualche semplice stipendio dirigenziale o impiegatizio, per alto che sia.

E perchè i servizi calarebbero proprio sul Feltrino? Perchè il Feltrino è un territorio decentrato rispetto alla provincia di Belluno (che è stata assemblata da Napoleone appunto attorno alla città di Belluno). Va da sè che la periferia debba perdere di peso.
L'amministrazione unica, per sua stessa natura, sarebbe portata a sacrificare i servizi sull'area feltrina, con buona pace dei santi propositi di chiunque e dei pezzi di formaggio tesi ad esca degli ingenui.


 L'unificazione "È’ un fatto organizzativo - Lei dice -  che renderà efficiente il sistema sanitario provinciale, da non confondere con i servizi e la rete degli ospedali che deve essere sempre più qualificata." E però questa sempre più qualificata rete di ospedali e di servizi come si garantirebbe? Da quale miracolosa virtù dovrebbe mai scaturire, dato che un solo apparato amministrativo sarebbe tutt'altro che più agile ed efficace?
"A chi giova il mantenimento di apparati?" lei chiede. E io Le dico giova ai territori che possono servirsi di quegli apparati per garantire i servizi. Ma Lei incalza: "A chi giova garantire, nonostante, tutto i livelli del servizio sanitario locale?" 
Ai malati, ecco a chi giova! Giova ai malati della provincia, e soprattutto ai meno abbienti. E scusate se è poco.

A margine del mio no all'unificazione delle ULSS voglio ricordare a chi mi legge, 
che il solo consiglio comunale di Agrigento è costato ben due milioni di euro in sei anni. Due milioni di Euro il solo Consiglio comunale e nell'arco di un mandato o poco più. 
Voglio ricordare a chi mi legge, che il Quirinale è costato, nel solo 2013, la bellezza di 352.606.518,00 euro.
E che lo stipendio di un assessore regionale calabrese, ancora nel 2012, contava la bella cifra di 10.729 euro netti al mese. 
E, infine, che un deputato dell’Assemblea Regionale Siciliana porta a casa ogni mese più di 11.100.00 euro lordi, e li ritiene anche pochi.
Questa è l'Italia! E da Feltre e da Belluno si ha il coraggio di pretendere pure l'unificazione delle ULSS in nome della virtù...



Segue l'articolo

Una Ulss unica? Deon: “Sì, facciamola a Feltre”

feb 5th, 2015 | By | Category: Riflettore, Sanità 

Unire le ULSS di Belluno e Feltre? Giacomo Deon, presidente di Confartigianato Belluno, dice sì e anzi ne propone una sola a Feltre.
“È’ un fatto organizzativo – spiega così la Sua idea il presidente Deon – che renderà efficiente il sistema sanitario provinciale, da non confondere con i servizi e la rete degli ospedali che deve essere sempre più qualificata.
Lo abbiamo detto nella lettera aperta inviata nelle scorse settimane alla presidente della Provincia, Daniela Larese Filon, ora c’è lo ridice la Regione. E’questo il momento di decidere – prosegue Giacomo Deon – di fronte ai tagli di bilancio i Bellunesi non possono far finta di niente e nascondere la testa sotto la sabbia.
A chi giova il mantenimento di apparati ? A chi giova garantire, nonostante, tutto i livelli del servizio sanitario locale ?
Bellunesi, decidiamo – è l’invito di Deon – se le istituzioni locali non lo fanno, troviamo altre forme: gli Stati generali come da molto tempo come Associazione stiamo proponendo di organizzare”.

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