martedì 3 febbraio 2015

ULSS unica: un no ponderato


26 gennaio 2011 alle ore 17.55

Il no all'ULSS unica bellunese  non è un 'no a priori'... è un no ragionato, ponderato.
La domanda potrebbe essere questa: dopo la soppressione dell'ULSS n. 2 (che sarebbe in tutto simile a quella già sperimentata con le ULSS agordina e cadorina accorpate a suo tempo in quella di Belluno) che scenario avremmo davanti agli occhi?
Certamente avremmo meno primari, dal che consegue  inevitabilmente, a qualche ora, meno reparti e meno posti letto, e meno servizi, sia nel complesso dell'ULSS provinciale, sia soprattutto a Feltre, che diverrebbe l'anello debole del sistema. Meno reparti e meno servizi sono poi anche una minor occupazione, nonchè una minor qualità delle prestazioni. Lo scenario sarebbe un gorgo insomma, senza risalita.
Se qualcuno, a buona ragione, potesse smentire questo triste scenario, e se lo potesse fare con cognizione di causa, io ne sarei più che lieto.
In quel caso io stesso proporrei di istituire un'ULSS unica veneta, che vada da Rovigo a Cortina e da Caorle a Verona.
 
Dalle ultime cosiddette 'razionalizzazioni' e dagli ultimi cosiddetti 'riordini' nel settore pubblico che cosa abbiamo imparato? Che le scuole sono andate migliorando con la soppressione dei plessi e con la riduzione delle classi e degli orari? Che le ferrovie, tolte le corse e chiuse le piccole stazioni, sono diventate meno costose e più puntuali e pulite di prima? Che le poste razionalizzate, sono decisamente migliorate sotto ogni aspetto? Abbiamo imparato che da quando la pretura di Feltre è stata soppressa è diventato più celere l'iter delle cause?

Il no all'ULSS unica bellunese non è un no 'a priori', ideologico, anzi! Ideologico è piuttosto insistere così, a priori, sulla strada dell'unire ad ogni costo.

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