Come se
non bastasse il numero già enorme dei cosiddetti "migranti" (o dei ..."richiedenti asilo" che dir si voglia)
di cui le comunità italiane si assumono gli oneri per Superna Volontà, c'è chi persevera diabolicamente nel concetto e ne vorrebbe anche degli altri. Lo fa per pura generosità o per torbido interesse?
Uno di questi diabolici 'perseveratori' è un certo Giuliano Pisapia, che fu sindaco di Milano; in un certo discorso tenuto all'assemblea di Campo Progressista, svoltasi al Teatro Brancaccio di Roma, ebbe a dire:
"Dobbiamo convincere chi ha paura, che è una paura sbagliata, non realistica per chi non conosce la verità. La Banca d'Italia ha sostenuto che il nostro Paese avrebbe bisogno di 200.000 migranti ogni anno. Se ci fosse maggiore organizzazione, un aiuto serio da parte dell'Europa, l'Italia avrebbe una ricchezza in più e in generale avremmo molte meno sofferenze e meno morti". [Adnkronos 11/03/2017]
Per Pisapia la paura dell'immigrazione massiva "è sbagliata e non realistica". Ma è davvero così?
Purtroppo, ed è spiacevole dirlo, i dati reali fornito da Istat sono davvero da paura.
In un articolo Istat del 2012 (articolo datato e per questo calibrato su un fenomeno che era ancora piuttosto contenuto rispetto a quello attuale) si legge quanto segue:
Il peso della componente straniera, ovvero delle persone di 18 anni e più nate all'estero, tra gli autori dei reati è andato aumentando a partire dagli anni Novanta, mentre prima di allora il fenomeno era trascurabile. Se nel 1990 gli stranieri erano pari al 2,5% degli imputati, nel 2009 gli stranieri rappresentano il 24% del totale degli imputati.Dunque, secondo Istat, col crescere di una migrazione malgestita, vi è anche un crescere correlato e importante della criminalità e delle violenze. Il fatto è innegabile.
Guardando alle nazionalità degli stranieri che commettono reati, emerge che molte comunità non contribuiscono al fenomeno se non in misura del tutto trascurabile. Infatti, nel 2009 le prime 10 comunità rappresentano il 68,2% del totale degli imputati stranieri (erano il 71,8% nel 1992) e le prime tre nazionalità (Romania, Marocco e Albania) ne rappresentano il 38,1%(erano il 47,1% nel 1992). Gli stranieri rappresentano il 32,6% del totale dei condannati, il 36,7% dei detenuti presenti nelle carceri e il 45%o del totale degli entrati in carcere.
La matematica evidenzia che nel 2012 in Italia risiedevano ufficialmente poco più di 4 milioni di cittadini stranieri che, davanti ai 59,54 milioni di residenti, costituivano una misura pari a meno del 7% della popolazione. Ne consegue che già nel 2012 il 7% della popolazione presente nel territorio nazionale, costituito dai cittadini di provenienza straniera, era in grado, per così dire, di produrre ben il 32,6% dei condannati e il 45% degli entrati in carcere. Attenuanti, ricami sui dati, bizantinismi e sofismi di vario genere non cambiano ahinoi la faccenda.
La paura dunque è realistica, perché è più che logico e legittimo aver paura di chi fa il male.
Al 1° gennaio 2016 la popolazione in Italia era salita a 60 milioni e 656 mila residenti, ma gli stranieri erano saliti a ben 5 milioni e 54 mila e rappresentavano ormai l'8,3% della popolazione totale. La popolazione di cittadinanza italiana al contrario era scesa a 55,6 milioni. [dati Istat]
Neppure le cronache nazionali e locali, che sono sempre così ben controllate e censurate per evitare questioni presunte o reali di razzismo e di xenofobia, riescono più a nascondere l'imperversare drammatico dei crimini commessi sia dai suddetti "migranti" sia dai nomadi.
Un imperversare costante e senza freno.
Se, secondo i dati ufficiali e non secondo il sottoscritto, la paura degli italiani dunque, ha delle ottime ragioni per esistere, allora perché viene negata e irrisa dal potere?
Apprendiamo dallo stesso Pisapia, che negli ambienti della sinistra italiana è Banca d'Italia ad essere considerata l'oracolo stesso della Verità: se "Banca d'Italia ha sostenuto che il nostro Paese avrebbe bisogno di 200.000 migranti ogni anno" allora per la sinistra non può che essere così.
Ma può essere che Bankitalia sia interessata alla filantropia e all'accoglienza umana o non c'è qualcosa d'altro che muove certe affermazioni? Come si coniugano le presunte verità di Bankitalia con l'immigrazionismo ideologico della sinistra?
Se c'è un elemento che davvero interessi a Bankitalia, questo è il denaro. E allora se Bankitalia vuole incentivare davvero l'immigrazione incontrollata, vien da pensare che la ragione sia monetaria, per esempio sia per ottenere un importante macroscopico abbassamento del valore del lavoro (un eccesso di offerta di lavoratori fa crollare il valore di ogni singolo lavoratore, ed il suo reddito) e far aumentare il livello della conflittualità sociale, soprattutto tra i lavoratori. Ciò evidentemente a scapito sia degli italiani sia degli stranieri, uniti allora solo da un inevitabile scontro e da un impoverimento generale.
Che la sinistra ascolti ormai più le banche che il popolo e i lavoratori è una cosa ormai assodata, ma, sinceramente, fa ancora un certo effetto vedere così tanta spudorata ingenuità emergere in superficie.
Prossimamente forse ci sentiremo spiegare altre verità, magari filosofiche, magari scientifiche, etiche, religiose, verità che proverranno, da luoghi affidabili quali Monte dei Paschi o Banca Etruria, o da qualche banca d'Oltralpe.
Così va il mondo, ma lo ripeto, se errare è umano perseverare è sempre diabolico.