venerdì 19 giugno 2015

Protocollo sulla scuola fra Belluno e Trento

Questo protocollo nasceva nel gennaio del 2013 quando si erano incontrati, come riferisce La Voce del Nord'Est, «presso la Sala Giunta della Comunità di Primiero, alla presenza del presidente Cristiano Trotter e dell’assessore della Comunità, Marco Zeni, [...] i presidi e i rappresentanti degli istituti superiori feltrini, il dirigente scolastico dr. Alessandro Bonesini e il direttore dell’Enaip di Primiero dr. Fausto Eccher, il dirigente del Servizio Istruzione della Provincia di Trento dr. Roberto Ceccato, la dr.ssa Faoro della Provincia di Belluno, il prof. Maurizio Milani referente per l’orientamento dell’Ufficio Scolastico di Belluno, Graziano Baster (Polo di Feltre, Colotti – Rizzarda), per il Liceo Dal Piaz, Giampietro Da Rugna, per ITI Negrelli-Forcellini, Costantina Facchin, per il Liceo Canossiane, Stefano Serafin e per Enaip Feltre, Marta Fornaro.
L’incontro era stato organizzato e promosso dai referenti della Rete Orientamento di Primiero, Delia Scalet, Dino Zanetel e Fabio Longo in collaborazione con la Comunità di Primiero.»
Dunque si parlò di scuole feltrine e primierotte fra dirigenti e referenti scolastici e funzionari delle rispettive Province, con due amministratori pubblici del Primiero. Nessun  rappresentante della popolazione feltrina era presente.

Poi un vuoto di memoria: non ricordo nè che il Distretto Formativo del Feltrino nè che l'Unione Montana Feltrina siano mai stati coinvolti nel protocollo sulla scuola.
E' un vuoto di memoria il mio o è soltanto un vuoto di democrazia?


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 Delibera di Giunta della Provincia di Belluno n.218 del 05/12/2012

PROTOCOLLO D’ INTESA TRA

PROVINCIA DI BELLUNO, qui rappresentata dal Dirigente del Settore Sviluppo Economico sociale e culturale dott.ssa Gabriella Faoro, a ciò autorizzata in virtù dell’art.27 dello Statuto provinciale e della deliberazione delle Giunta provinciale n.218 di data 05.12.2012;

L’UFFICIO SCOLASTICO – AMBITO TERRITORIALE N. VIII DELLA REGIONE VENETO qui rappresentato dal dirigente vicario dell’Ufficio scolastico Territoriale di Belluno dott.ssa Daniela Del Pizzol, a ciò autorizzata ai sensi della disposizione dell’UST n.11251 del 29.12.2004;

LA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO, qui rappresentata dalla dott.ssa Marta Dalmaso, Assessore all’Istruzione, a ciò autorizzata in virtù dell’art. 1 del DPR 1.11.1973, n. 690, della L.P. 30.7.1987, n. 12, art. 2 e della deliberazione della Giunta Provinciale n.2655 di data 07.12.2012;

LA COMUNITA’ DI PRIMIERO qui rappresentata dal Presidente pro-tempore dott.Cristiano Trotter a ciò autorizzato in virtù dell’art.13 dello Statuto della Comunità e della deliberazione della Giunta della Comunità n.163 di data 28.11.2012.

Premesso che:
- nello scenario locale i comuni del Trentino e del Bellunese, situati sulla linea di confine, costituiscono centri di attrazione privilegiati dei flussi migratori degli studenti, specialmente di quelli in diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione professionale, che negli ultimi anni ha raggiunto una consistenza numerica rilevante. Infatti si e’ via via registrata negli ultimi anni una richiesta cospicua di studenti della Provincia di Belluno che, attratti dall’offerta formativa programmata dalla Provincia Autonoma di Trento, intendono frequentare i rispettivi percorsi di istruzione e Iefp erogati dalle Istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie del Trentino; viceversa, sempre più frequente è la richiesta di studenti del Trentino che si rivolgono alle Istituzioni scolastiche e formative della Provincia di Belluno per usufruire dei percorsi di istruzione e di Iefp programmati dalla Regione Veneto;

-sulla base delle rispettive competenze la Provincia di Belluno, la Provincia Autonoma di Trento e la Comunità di Primiero rilevano l’esigenza di cooperare al fine di meglio corrispondere ai bisogni educativi e formativi dei rispettivi territori dei comuni viciniori e tutelare cosi le pari opportunità delle famiglie degli studenti che intendono frequentare i percorsi di Istruzione e di Iefp realizzati sulla base dei rispettivi ordinamenti;

- i suddetti Enti condividono il ruolo di centralità assunto dall’istruzione e dalla formazione professionale nei processi di crescita e modernizzazione della società e considerano il raccordo del territorio dei comuni viciniori, nell’ambito dei servizi di istruzione, formazione e mondo del lavoro, un fattore strategico sia per le imprese che per i giovani che si affacciano al mercato del lavoro, specie nell’attuale contesto di razionalizzazione e contenimento delle risorse pubbliche;

- l’adesione al presente protocollo è stata decisa dai competenti organi, con appositi provvedimenti;

CONCORDANO
La Provincia Autonoma di Trento – Dipartimento della Conoscenza, la Comunità di Primiero, la Provincia di Belluno e l’Ufficio Scolastico Territoriale VIII, intendono realizzare, in condizioni di reciprocità, una rete coordinata nel settore dell’istruzione e della formazione professionale per favorire l’ottimizzazione della fruibilità dell’offerta scolastica e formativa presente nei rispettivi territori da parte degli studenti e promuovere, conseguentemente, un ulteriore sviluppo socio-economico dell’area di confine
In particolare, la collaborazione tra i soggetti firmatari del presente Protocollo di intesa è mirata a raggiungere i seguenti obiettivi:

- accogliere, in condizioni di reciprocità, le domande di iscrizione degli studenti dei percorsi di istruzione scolastica e di formazione professionale rientranti nell’ambito del diritto-dovere all’istruzione ed alla formazione professionale all’interno delle Istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie dislocate nei comuni viciniori delle due Province;

- facilitare nei rispettivi territori – attraverso la collaborazione di tutti gli enti preposti – l’accesso, l’inserimento, il successo formativo e la regolarità della frequenza dei percorsi formativi, garantendo così l’espletamento del diritto-dovere all’istruzione e alla formazione professionale;

- agevolare lo scambio e la circolazione delle esperienze e delle buone prassi mediante l’organizzazione di momenti di confronto periodico tra le reti per l’orientamento presenti nei rispettivi territori;

- promuovere reciprocamente l’offerta scolastica e formativa presente nei due territori;

- nell’ambito delle attività di orientamento promosse e/o realizzate da ciascun ente nei confronti di tutti i possibili utenti (studenti, famiglie, operatori), diffondere la conoscenza dei diversi sistemi formativi presenti nei due territori per agevolare la scelta scolastico-professionale dei rispettivi studenti;

- favorire scelte programmatorie più consapevoli da parte dei soggetti preposti grazie anche allo scambio di dati in forma aggregata sui flussi di accesso alle istituzioni scolastiche e formative nelle aree territoriali confinanti.

3) DIFFUSIONE DEL PROTOCOLLO D’ INTESA
Le Parti si impegnano a promuovere – nei modi che riterranno più opportuni – la diffusione dei contenuti del presente protocollo e dei rispettivi esiti in divenire tra tutte le istituzioni scolastiche e formative provinciali e paritarie presenti nelle due province e gli enti locali interessati.

4) DECORRENZA E DURATA
Il presente protocollo di intesa decorre dalla data di sottoscrizione e ha durata permanente fino alla formale disdetta di una delle parti firmatarie. Ognuna delle parti potrà disdire il protocollo tramite raccomandata a/r e potrà procedere alla sua rescissione ove si verifichino violazioni degli impegni sottoscritti, contestati per iscritto, con le motivazioni del caso.

5) FORME STABILI DI CONSULTAZIONE.
Le parti firmatarie del presente protocollo di intesa si impegnano ad attuare forme stabili di consultazione con l’obiettivo di ogni ampio confronto sulla sua attuazione e su ogni altra azione finalizzata ad elevare la qualità del rispettivo sistema formativo.



6) ACCORDI SUCCESSIVI
Qualora si renda necessario, per un più efficace svolgimento delle attività oggetto del presente protocollo di intesa, le Parti potranno stipulare specifici accordi operativi.

7) CONTROVERSIE
Ogni controversia derivante dall’esecuzione del presente protocollo di intesa che non venga definita bonariamente sarà devoluta all’organo competente previsto dalla vigente normativa.

8) ESECUTIVITA’.
Il presente protocollo, per divenire esecutivo, dovrà essere ratificato dai rispettivi organi deliberativi
competenti degli enti firmatari.

9)  REGIME FISCALE.
Per il presente atto si invoca l'esenzione dal bollo ai sensi dell'art. 16 dalla tabella allegato B) al Decreto del Presidente della Repubblica 26.10.1972 n. 642 ed ai sensi della Legge n. 210
del 17.05.1985.

Letto, confermato e sottoscritto.


FIRMA DELLE PARTI
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fonti: 
http://attiamministrativi.provincia.belluno.it/pratiche/dett_registri.php?id=9565
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2013/01/30/news/trento-e-belluno-unite-dalla-scuola-1.6445136
http://www.lavocedelnordest.eu/protocollo-scuola-trento-belluno-nuovo-incontro-a-primiero/
http://www.lavocedelnordest.eu/comunita-primiero-provincia-di-belluno-protocollo-sulla-scuola/

mercoledì 10 giugno 2015

Una proposta per l'accoglienza non discriminatoria

Altri 630 presunti profughi in arrivo nel Veneto. E' un esodo spaventoso che non accenna a diminuire.
L'Unione Europea elargisce generosamente i nostri soldi, e dispensa ordini e raccomandazioni. Il governo ossequioso, ordina ai prefetti di provvedere e i prefetti imbastiscono qualcosa per sistemare i nuovi arrivi. Senza naturalmente passare per il consenso della Regione o dei sindaci, o dei cittadini, ai quali si impone l'accoglienza, senza tanti complimenti.
E cercano dei privati che siano interessati a godere dei proventi erogati dall'UE: 30 € al giorno circa per ciascun immigrato, per tutti i mesi di permanenza (tanto per far intuire le motivazioni umanitarie di chi ospita).


A Montebelluna arriva dalla Sicilia (Regione dotata del 100% di autonomia amministrativa) un pullman di cittadini stranieri, e lì condotti, all'insaputa del sindaco, 
vengono abbandonati a bivaccare alla stazione. Cose da Italietta renziana.

Che fare? 
Intanto togliere un po' del buonismo illusorio che che ci affligge e che è la principale attrattiva dell'UE, e soprattutto dell'Italia. 
Se continuiamo a dare l'immagine di noi come di un Paese in cui si può delinquere senza troppe conseguenze, in cui si può essere clandestini senza commettere alcun reato, si può girare e vendere di tutto e dappertutto senza sanzioni, senza pagare nemmeno le tasse, e si può ricevere cure mediche di ogni livello a spese dei contribuenti (che intanto però non ce la fanno più...) e si mantiene un qualsiasi "forse-profugo" (nel dubbio che lo sia davvero) spendendo per il lui ben il doppio di quel che si dà a un nostro pensionato minimo italiano (che sopravvive con 448,52 € al mese e hanno da pensare con quella cifra a vitto alloggio e cure mediche).

Alla fine una proposta io ce l'avrei.
Chi vuole ospitare un migrante a casa sua (per 15 € al giorno ad immigrato) si rende disponibile presso i Comuni e versa al suo Comune una cauzione di garanzia di 1000 € per coprire eventuali problemi di convivenza sociale e di vicinato. Poi, acquisito il parere favorevole del Comune, il cittadino può ospitare gli arrivati sotto il suo tetto e ricevere il relativo assegno fino alle già menzionate  448,52 € al mese per ciascuno di loro. Gli stessi soldi che riceve un pensionati mimino italiano, perché il razzismo è una cosa inaccettabile. 
Il denaro che serve alla copertura degli assegni di mantenimento non è prelevato dalle tasse, ma da un apposito fondo istituito dallo stato e finanziato con donazioni volontarie dei cittadini, o con il 5 per mille, oppure è finanziato da un Ente associativo istituito cui possano iscriversi i cittadini sostenitori interessati. Chi potrebbe obiettare a una cosa del genere? 
Allo stato (quindi ai contribuenti) resterebbero comunque tutte le spese relative all'assistenza sanitaria e alla scuola dei minori. E va pure bene così.