In primo luogo il Feltrino, perno strategico di tutto il pensiero autonomista, reclama a buon diritto l'abbattimento dei suoi confini occidentali con il Trentino; parimenti fanno l'Agordino e l'Ampezzano. Ciò comporta giocoforza che il ragionamento indipendentista sia allargato fin da subito almeno al Trentino Alto Adige. Guai, infatti, se un confine di stato si sostituisse a quello regionale che già oggi strozza il Feltrino storico, tornando a separare come un tempo, in modo assurdo, il territorio soggetto al Veneto da quello soggetto al Trentino.
Rimane infine (ed ecco qua il momento saldante fra l'autonomismo bellunese e l'indipendentismo veneto), da disegnare il quadro delle autonomie; quelle che andrebbero immediatamente sviluppate all'interno dello stato triveneto così concepito. In tale quadro, lo specifico assetto di governo di quella che oggi chiamiamo "montagna veneta" e "provincia di Belluno", potrebbe trovare un respiro tutto nuovo.
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