domenica 17 maggio 2015

Uno stato Triveneto


L'idea di una provincia autonoma di Belluno e quella di una Venetia (Venezia Euganea) immaginata come stato indipendente o come stato inscritto in un'Italia federale, sono pure compatibili, ma fin da subito vanno fra esse "armonizzate", ciò per renderle efficaci sul piano della loro proponibilità. 

In primo luogo il Feltrino, perno strategico di tutto il pensiero autonomista, reclama a buon diritto l'abbattimento dei suoi confini occidentali con il Trentino; parimenti fanno l'Agordino e l'Ampezzano. Ciò comporta giocoforza che il ragionamento indipendentista sia allargato fin da subito almeno al Trentino Alto Adige. Guai, infatti, se un confine di stato si sostituisse a quello regionale che già oggi strozza il Feltrino storico, tornando a separare come un tempo, in modo assurdo, il territorio soggetto al Veneto da quello soggetto al Trentino.

In secondo luogo, va da sè che anche il Friuli Venezia Giulia, in uno scenario che dovesse vedere l'ormai raggiunta indipendenza del Veneto, non potrebbe che chiedere anch'esso, necessariamente, o un'analoga e parallela indipendenza o la sua aggregazione allo stesso stato nordestino. Se ciò non accadesse il pasticcio sarebbe, con tutta evidenza, grandissimo.

Rimane infine (ed ecco qua il momento saldante fra l'autonomismo bellunese e l'indipendentismo veneto), da disegnare il quadro delle autonomie; quelle che andrebbero immediatamente sviluppate all'interno dello stato triveneto così concepito. In tale quadro, lo specifico assetto di governo di quella che oggi chiamiamo "montagna veneta" e "provincia di Belluno", potrebbe trovare un respiro tutto nuovo.

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