domenica 11 ottobre 2015

Il BARD sulle ULSS

 Una nota del BARD sull'ipotesi di unificazione delle ULSS 


ULSS UNICA BELLUNESE
“L'AZIENDA DOLOMITICA E' CONTRO IL TERRITORIO”

“La vogliono chiamare Usl Dolomitica, ma sarà un'operazione decisamente dannosa per il nostro territorio”. La nascita di un'unica azienda sanitaria nel Bellunese, nata dalla fusione delle due Ulss provinciali, sarà l'ennesimo colpo alla sanità di montagna: ne è sicuro il movimento Belluno Autonoma Regione Dolomiti, che raccoglie lo sfogo dei sindaci dell'Ulss 2 Feltre.
“Il taglio della spesa pubblica è sempre più necessario, – commentano dal direttivo – ma non è certo riducendo ancora i servizi alla montagna che si risolvono i problemi del Veneto e dell'Italia. Con la sanità “modello Zaia”, salta l'integrazione ospedaliera con il territorio, si sgretola il pilastro dell'integrazione socio - sanitaria che nel nostro territorio ha generato tanta qualità. Si vuole seguire il modello lombardo, con le unità operative in pochi centri (già il piano sanitario del 2011 concentrava in pianura la maggioranza delle unità operative complesse, facendo perdere a Belluno 6 unita operative complesse e due strategiche a Feltre, con pochi tra sindaci e cittadini che si resero conto della discesa nella qualità e nella  quantità delle prestazioni): un modello che depotenzia il pubblico e lascia spazio al privato, minando il concetto di universalità della garanzia alla salute. Prevenzione, cura e riabilitazione non possono dipendere dal portafoglio del cittadino”.
“La sanità è un diritto universale e deve essere garantita parimenti in tutti i territori: il presidente Zaia non può pensare solo a Treviso e alla pianura. Per noi bellunesi, l'unica strada per continuare a vivere nei nostri paesi è guardare al nord, alle altre terre alpine, quelle simili a noi, che hanno i nostri problemi e sanno come affrontarli”.
“Si risparmia la spesa di un ufficio di direzione generale, ma si taglia anche la figura del direttore dei servizi sociali. - continuano dal Bard – Si perde tutta l'autonomia dei direttori generali, a favore di una grande azienda regionale, la famigerata Uls “zero”, dalla quale dipenderanno decisioni come quelle, fondamentali, sulle assunzioni, alla faccia dell'autonomia, del federalismo e delle specificità dei territori”.

“Siamo orgogliosi – concludono dal movimento – che tutti i sindaci del territorio dell'Ulss 2 abbiano deciso di alzare la testa, anche quelli che due anni e mezzo fa hanno bocciato i referendum per il passaggio di confine, non capendo il reale intento politico della consultazione. Se i sindaci scenderanno in piazza contro questa decisione, noi saremo con loro: lo abbiamo fatto sul Ponte Cadore, lo faremo anche a Feltre, Lamon o dove vorranno”.

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