lunedì 29 dicembre 2014

Debito pubblico e spesa pubblica: chi fa cosa...

11 dicembre 2014 alle ore 8.57

Una nota per i cittadini responsabili e curiosi.
A chi si deve il debito pubblico italiano? Chi risana i conti in questa Repubblica? Chi e quanto pesa sui cittadini con le sue spese? Quando contano i Comuni, le Regioni e le Province e quanto invece lo Stato centrale nel risanare o nel peggiorare i conti pubblici? E' meglio centralizzare tutto a Roma per avere minori spese o è meglio di no?



 Relativamente all'anno campione 2012 la creazione del debito pubblico è imputabile per il 94,8% allo stato centrale (colore blu) e per il 2,3% agli enti comunali (colore azzurro). Ciononostante ben 17miliardi di euro per la riduzione del debito pubblico sono stati prelevati negli ultimi otto anni dai bilanci comunali.



..........................................................................................................

La riduzione del debito pubblico è avvenuta da parte dei comuni (colore giallo verso l'alto - *alleggerimento), ma è stata nello stesso tempo ampiamente annullata dallo stato centrale (colore blu verso il basso - *aggravio). Mentre i comuni si sforzano di ridurre il debito lo stato lo accresce ma in misura ben maggiore.


 
..........................................................................................................
 
Stato centrale (blu) e previdenza -pensioni- (rosso) fanno la parte del leone nella spesa pubblica: rispettivamente per il 31% e il 40,3%; i comuni (azzuro chiaro) spendono per il 7,8%





..........................................................................................................


  La legge di stabilità incide formalmente per 48% miliardi sullo stato centrale (blu) e per il 12 % sui comuni (verde)....







 ..........................................................................................................

...ma a conti fatti la stabilità finisce invece, con i cosiddetti "tagli occulti", con l'incidere ben di più sui comuni, il 25%, e di meno sullo stato centrale che scende al 41%.






--------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Due richieste sostanziali e improrogabili.

I) che si adotti fin da subito in Italia un criterio di equità nella distribuzione delle risorse dei tagli che sia basato sulla vera responsabilità degli enti rispetto al dissesto e a quanto già versato finora.


II) che si adotti altresì il criterio della virtuosità degli amministratori e degli enti, perchè è ormai inaccettabile che chi ha i bilanci risanati e in regola debba tagliare i servizi, mentre chi ha mantenuto dei bilanci "gonfiati" con entrare fasulle e spese occultate possa invece continuare a ricevere risorse e ad erogare servizi.

Ringrazio il sindaco di Belluno Jacopo Massaro per questo matariale grafico.

Nessun commento:

Posta un commento