lunedì 29 dicembre 2014

"Prov... di Bel..." dimezzamenti in corso

Dice Gianclaudio Bressa, sottosegretario agli Affari regionali durante un’intervista a Radio24: “Abbiamo delle province ottocentesche di stampo napoleonico. Ora si va in direzione dell’Europa con province di area vasta”. E a proposito del dimezzamento dei dipendenti nelle provincie in rottamazione aggiunge: “Si tratta di una grande opera di mobilità della pubblica amministrazione salvaguardata dalla garanzia del posto di lavoro e della retribuzione come prevede il comma 96 della Legge Delrio. La procedura avrà una durata di due anni, fino al 31 dicembre del 2016 seguita da altri due anni e mezzo, fino al 30 aprile del 2019. Quindi una transizione morbida durante la quale verrà riformata l’architettura della pubblica amministrazione”. Per assolvere alle nuove funzioni della Provincia, sarà sufficiente il 50% del personale. Gli altri transiteranno in regioni, enti locali e nella pubblica amministrazione, senza che nessuno perda il posto di lavoro." (*)

Ecco, il dimezzamento dell'organico provinciale spiegato con la frase "Per assolvere alle nuove funzioni della Provincia, sarà sufficiente il 50% del personale." sta a dire in poche parole che l'ente Provincia assolverà adesso al 50% delle funzioni di una volta, che sarà economicamente e funzionalmente la metà di ciò che era.
Va bene, prendiamo atto della cosa, in fondo non sta scritto nei vangeli che le province napoleoniche debbano continuare ad esistere. Anzi...
Le Provincie possono essere anche dimezzate, o tolte del tutto. Il governo lo dice e lo fa: "Via questo vecchiume obsoleto, questo congegno dell'archeologia politica!"
Sì, onorevole Bressa, però qualcuno si chiede (io per esempio) con che cosa si vorrà sostituire quella "vecchia botte malandata" che è la Provincia. Spero non con la stessa botte ridotta semplicemente a metà. Non le parrebbe una gran presa in giro, onorevole?
Per ora si direbbe invece che tutto si fermi lì, al dimezzamento della vecchia botte.

Ma se l'ente Provincia è ormai un vecchiume napoleonico da rottamare (pardon, "da dimezzare") che si fa: lo si dimezza e poi si tira a campare come se niente fosse? E la metà del vino che manca da stivare... sparisce? La metà del lavoro che la Provincia non può più fare... chi lo fa?

Sa che cosa manca onorevole Bressa? Manca la prospettiva, manca che qualcuno ci dica: "ai comuni spettano queste competenze, queste speciali autonomie (non negheremo mica il fatto che ai comuni dell'Alta Piave-Dolomiti spettino delle speciali autonomie vero?) e, soprattutto, spettano queste risorse stabili, organiche e pienamente disponibili. Ai comuni spetta questo per fare questo." Non è daccordo con me onorevole?
"Risorse", vuol dire denaro: denaro per pagare beni, servizi e personale, vuol dire denaro da mettere in rapporto con le nuove e le vecchie competenze assunte dai comuni.
Insomma, onorevole sottosegretario... manca uno scenario certo per il domani. E' ovvio che i naufraghi in mare aperto si aggrappino ai relitti della loro nave, se ancora questi galleggiano, e non è carino che qualcuno li disprezzi. Meglio offrire piuttosto un approdo diverso, un nuovo bastimento.

E allora, signori del governo, fate uno sforzo: dite bene che cosa intendete fare, dove con certezza manderete a lavorare i dipendenti della Provincia, dite con precisione quali autonomie riconoscerete al territorio della montagna veneta, dite con quali risorse i comuni potranno sostenere il dimezzamento dell'ente provinciale (o la sua futuribile sparizione) e farne le veci, insomma... "dite".... Non nei corridoi dei palazzi, dite alla gente.

Napoleone è morto, possiamo cambiare, ma non in peggio.



(*)http://www.bellunopress.it/2014/12/19/dimezzamento-del-personale-delle-amministrazioni-provinciali-bressa-un-grande-fraintendimento-nessuno-perdera-il-posto-e-una-grande-operazione-di-mobilita-che-si-concludera-nellaprile-del-201/

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