martedì 6 gennaio 2015

IMU: la proposta dei sindaci virtuosi

PROPOSTA DEI SINDACI VIRTUOSI
Nei giorni scorsi il Governo ha approvato il decreto legge n. 133/2013 con il quale è stata soppressa la seconda rata dell'Imposta Municipale Propria (IMU) 2013 per vari tipi di immobili, in primis le abitazioni principali.
Con il provvedimento in questione è stato, tra l'altro, stabilito che entro il 20 dicembre 2013, lo Stato ristorerà il minor gettito IMU che sarebbe stato riscosso dai Comuni con metà dell'ammontare determinato applicando l'aliquota e la detrazione di base prevista dalle norme statali.
Lo stesso provvedimento prevede, inoltre, che l'eventuale aumento rispetto all'aliquota base deliberato o confermato dal comune per l'anno 2013, sarà versata dai cittadini in misura pari al 40% entro il 16 gennaio 2014 e rimborsato dallo Stato al comune per il restante 60%.

Ciò crea una evidente sperequazione tra Comuni.
Infatti, il Governo andrebbe in questo modo a riconoscere ai Comuni che hanno mantenuto
l'aliquota base sulla prima casa allo 0,4% il mancato gettito parametrato su tale aliquota, mentre ai Comuni che hanno aumentato l'aliquota base anche sino al massimo consentito dello 0,6% lo Stato
andrebbe a versare una quota proporzionalmente ben più alta.
Alla luce di quanto sopra scritto è partita una vera e propria mobilitazione di quei sindaci che non avendo aumentato l'aliquota IMU sulla prima abitazione o avendolo fatto in modo modesto nel 2012 per non gravare pesantemente sulle tasche dei cittadini, si vedono ora, a bilanci già chiusi, penalizzati rispetto a chi ha alzato l'IMU in maniera sostanziosa una volta che si è saputo che il governo avrebbe ripianato l'intero gettito.
Per non aumentare l'imposizione sulla “prima casa” e per far quadrare i conti, molti comuni hanno dovuto operare per l'ennesima volta, quando è andata meglio con tagli ai servizi e alle manutenzioni, quando è andata peggio aumentando l'addizionale irpef, o l'IMU sugli altri immobili: una beffa intollerabile!
Il problema si mostra in tutta la sua gravità dopo il 28 agosto 2013, data in cui il Consiglio dei Ministri n. 22 ha comunicato l'approvazione di un decreto legge che interveniva anche in materia di Imposta Municipale Unica stabilendo che “la tassa municipale sugli immobili relativamente alla prima casa, ai terreni agricoli e ai fabbricati rurali non verrà pagata nel 2013” (così testualmente comunicato stampa del Consiglio dei Ministri n. 22 del 28/08/2013 da sito www.governo.it).
In particolare dal mese di settembre molti comuni che non avevano ancora approvato i bilanci hanno deciso di alzare l'aliquota IMU sulla prima casa oltre l'aliquota base, rassicurati dal fatto che il governo sarebbe intervenuto compensando per intero il gettito IMU, indipendentemente dall'aliquota applicata.
E' del tutto evidente che quanto sta accadendo lede in maniera sostanziale il principio di eguaglianza tra tutti i cittadini e tutti gli amministratori in quanto ci sono stati comuni che hanno approvato i loro bilanci quando la normativa prevedeva che l'IMU venisse pagata dai cittadini e altri comuni che invece hanno approvato i loro bilanci successivamente, quando il governo aveva deciso di accollarsi direttamente il gettito IMU della prima casa.

Proposta dei Sindaci virtuosi:
Per confermare un principio di equità e di giustizia distributiva delle risorse pubbliche secondo quanto previsto dalla costituzione;
si chiede al governo che:
• le risorse messe a disposizione dal bilancio Statale per garantire il minor gettito IMU 2013 dei Comuni che hanno adottato provvedimenti di aumento dell'aliquota base sulla “prima casa” relativamente alla parte destinata a ripianare la maggiorazione oltre lo 0,4%, siano dirottate nel Fondo di Solidarietà nazionale e ripartite con equità tra tutti i “Comuni virtuosi” in proporzione al numero degli abitanti.
• In alternativa a quanto soprascritto si chiede che le risorse stanziate dallo Stato per la copertura degli aumenti dell'aliquota IMU siano utilizzate per la riduzione del cuneo fiscale per diminuire il costo del lavoro in un momento di pesante crisi economica, così dimostrando che con responsabilità la pubblica amministrazione preferisce all'iniquità tra comuni di serie A e comuni di serie B l'equità a favore dell'occupazione.

La proposta sarà trasmessa all'anci nazionale per essere sostenuta e presentata nei tavoli istituzionali con il governo.

I sindaci dei comuni virtuosi

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