10 novembre 2012 alle ore 17.59
La cartina altimetrica mostra il Veneto nella sua accesa dicotomia: le montagne, le Alpi (cime fra le più alte d'Europa), si affacciano sulla piatta pianura.
(Per leggere la cartina è bene tener presente la legenda qui a destra)
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Che cosa vuol dire andare da Oderzo fino a Montebelluna o da Castelfranco a Vicenza? Quali dislivelli si devono affrontare?
Provare per capire! La differenza è enorme. Lo sanno bene i pendolari, che con le loro auto o con i mezzi pubblici (quando ci sono) devono spostarsi ogni giorno da un centro all'altro per lavorare. E lo sanno bene gli studenti, e gli autisti di autobus e scuolabus. E lo sanno i negozianti
che aspettano delle forniture sempre più gravate da costi di trasporto eccezionali.
Insomma, viaggiare fra i monti è come percorrere un gran labirinto: la linea retta, quella più breve che congiunge il punto A col punto B non è quasi mai possibile. E le pendenze sono sempre elevate, si sale, si scende, si fanno le curve, si gira sui tornanti...
C'è un costo: un costo di tempo, perchè tutto si fa con maggior lentezza, e un costo di denaro perchè, purtroppo, il tempo spesso è denaro.
Si consuma più carburante nel fare le salite e chi paga alla fine è il montanaro.
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