martedì 6 gennaio 2015

Tagli alla spesa pubblica, ma...

30 ottobre 2014


Tagli alla spesa pubblica.

Il signor Presidente del Consiglio vorrebbe gentilmente chiarire ai signori cittadini che l'espressione "tagli alla spesa pubblica" deve essere intesa come segue:
- meno servizi sanitari con attese più lunghe per le visite e gli esami, medicine e prestazioni più costose e impoverimento degli ospedali periferici...
- meno classi con più alunni per classe, meno insegnanti di sostegno, meno strumenti didattici (anche informatici),
- meno comuni con amministratori più distanti dai cittadini, meno manutenzione delle strade e degli edifici, meno servizi culturali, meno biblioteche, meno contributi alle associazioni di volontariato, meno risorse per la protezione civile...
- meno forze dell'ordine, meno scurezza, meno controllo, meno certezza della pena per i delinquenti...
- meno assitenza sociale, meno sostegno ai bisognosi, ai disoccupati, ai pensionati minimi, ai minori, agli anziani...
- meno risorse per le infrastrutture che chiedono le aziende, meno risorse per sostenere il commercio ed il turismo...
Insomma, ci vuol pensare il signor Presidente del Consiglio a spiegare ai cittadini che a fronte delle sue belle parole gli effetti saranno più tasse e meno di tutto per loro?
Se no ci dovremo pensare noi comuni mortali a raccontare la storia dei "tagli agli sprechi" per il verso giusto.


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